Bolivia e Lgbt un rapporto difficile

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lgbt-in-boliviaIn apparenza è un Paese aperto ai diritti delle persone omosessuali, ma a ben guardare…
E per quanto riguarda le tribù indigene la situazione è molto critica, come ha evidenziato Edson Hurtado nel suo saggio l'Omosessualità Indigena.




 

La Bolivia sembra in apparenza un Paese aperto ai diritti degli omosessuali. L'articolo 14 della Costituzione, infatti, in vigore dal febbraio del 2009 vieta la discriminazione basata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere e l'articolo 28 del codice penale criminalizza la discriminazione basata sull'orientamento sessuale o identità di genere, un ampliamento approvato nel 2010 all'articolo 23 della legge contro il razzismo e ogni forma di discriminazione.

Tali protezioni, tuttavia non sempre vengono applicate.

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Nel mese di dicembre 2013 le Forze Armate hanno annunciato che dal 2015 avrebbe consentito l’ingresso
di gay e lesbiche.

Nel luglio 2010 il vice-presidente Alvaro Garcia Linera ha detto che il governo non aveva intenzione di legalizzare il matrimonio omosessuale.

Nel mese di aprile 2012 ,un membro della coalizione di opposizione della Convergenza Nazionale ha introdotto un disegno di legge in un'assemblea Legislativa Plurinazionale per poter legalizzare le unioni civili fra le persone dello stesso sesso. Tuttavia il disegno di legge non è avanzato.

Nel luglio 2014 Ronaldo Villena è stato chiamato per inserire nuovamente le unioni fra le persone dello stesso sesso nel nuovo codice di famiglia del Paese.


E nelle tribù indigene 

La situazione più critica è di certo quella delle tribù indigene, non solo l'ONG britannica Survival International ha denunciato il fallimento del governo Brasiliano per proteggere i suoi popoli.

Gli Awà sono conosciuti come una delle tribù più minacciate del mondo.

L'Ufficio regionale ha pubblicato un rapporto sullo stato dei diritti umani e la situazione degli indigeni in America Centrale che esamina la condizione della popolazione in Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Nicaragua e Panama. La situazione sembra non essere tra le migliori. L’omosessualità è un argomento ancora tabù nelle comunità indigene boliviane in cui di solito si viene puniti o perseguitati se si hanno diversi orientamenti sessuali. La visione del mondo dei popoli indigeni della Bolivia orientale non contempla l'esistenza di persone con un diverso orientamento sessuale e neppure di identità di genere e la loro semplice menzione crea reazioni violenze e ostili.

I risultati che proponiamo sono emersi dallo studio condotto da Edson Hurtado e sono riportati nel suo libro l'Omosessualità Indigena.

Nel saggio di Edson Hurtado viene descritto come essere gay nella comunità può essere sinonimo di marcatura, persecuzione ecover-indigenas-homosexuales perfino espulsione. L’autore storie di vita raccolte durante le sue visite ad una dozzina di popoli indigeni. In queste incontri ha potuto documentare più di 150 interviste e sondaggi applicati per studiare le percezioni circa le diversità sessuali nella comunità.

Per quanto riguarda le etnie Ayoreos, afro-boliviani, Aymara, Guranì. Moxenos, Pacahuaras e Quechua. Hurtado riporta sette storie di persone intervistate, nel suo libro Gay indigeni - Un'approccio alla visione del mondo sulla diversità sessuale di sette popoli originari dello Stato Plurinazionale della Bolivia.

L'autore ritiene che lo studio possa aumentare la consapevolezza e approfondire il tema della diversità sessuale, così come ha fatto la vasta legislazione già generata nel paese in loro favore.

Il lavoro di Hurtado non è stato facile, in quanto l'omosessualità non è una questione "facile da affrontare" ed ha incontrato resistenza da parte dei leader indigeni che volevano evitare di parlarne e reagivano negativamente.

La Jilakata (capo di Aymara), in una comunità del sud della regione andina di Potosì espulse il ricercatore dal luogo solo per aver semplicemente "toccato il discorso".

Invece Hurtado fu sorpreso di vedere che nella città settentrionale di Cobjia al confine col Brasile "la diversità sessuale è meno accettata, ma più rispettata", così ha concluso che la pianura può parlare di libertà più che gli altopiani.

In un'intervista rilasciata a Digital Newpaper (PIEB), Hurtado svela alcuni aspetti del suo lavoro, spiegando come è riuscito a interloquire con gli indigeni superando le barriere culturali.

Chi desidera leggere l’intervista, la può trovare sul sito del giornale.
Tobias Pellicciari