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Allah Loves Equality

 

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Sul sito di crowdfunding italiano “Produzioni dal Basso” è ripresa la raccolta fondi per il documentario del regista gay pachistano Wajahat Abbas Kazmi per l’associazione interculturale LGBT “Il Grande Colibrì”.




 

Sul sito di crowdfunding italiano “Produzioni dal Basso” è ripresa la raccolta fondi per il documentario “Allah Loves Equality”. Ideato e realizzato dal regista gay pachistano Wajahat Abbas Kazmi per l’associazione interculturale LGBT “Il Grande Colibrì.

Questo film documentario ha lo scopo di illustrare l’attuale situazione delle persone LGBTQI che vivono nella Repubblica islamica del Pakistan. Attraverso interviste a musulmani gay, lesbiche, bisessuali e transgender, l’autore si propone di aiutarli a far arrivare la loro voce in tutto il mondo. Il mondo potrà conoscere la loro vita quotidiana e il modo in cui vengono trattati dalla società, capireposter-allah-loves-equalityinoltre cosa dice l’Islam a proposito dell’omosessualità e quali sono i diritti delle persone LGBTQI, se eventualmente presenti.

Il regista incontrerà alcune coppie omosessuali che vivono nel Paese e anche i loro genitori. Inoltre intervisterà alcuni famosi giornalisti locali e attivisti dei diritti umani che si occupano dei diritti della comunità LGBTQI pakistana.

Seguirà le vite delle persone transgender, da coloro che lavorano come sex workers a coloro che stanno combattendo per la consapevolezza sull’HIV nella comunità trans, intervistando i pazienti e parlando con i loro dottori sui problemi che devono affrontare durante il trattamento. Infine, verranno realizzate interviste sia a persone intersessuali che transgender che hanno recentemente cambiato con successo il loro sesso attraverso un’operazione.

«È davvero arrivato il momento di schierarci per difendere i diritti degli omosessuali che vivono nei paesi islamici. Vogliamo dare più visibilità alle persone LGBT musulmane», ha affermato Kazmi presentando il progetto.

«Bisogna parlarne, riconoscere il problema, affrontarlo per cercare di risolverlo», ha spiegato Lyas, vicepresidente di Il Grande Colibrì.

intervistati
La raccolta, che era partita all’inizio di dicembre 2016, era stata momentaneamente sospesa quando – arrivati a circa metà della cifra necessaria per realizzare il progetto – una serie di sparizioni di attivisti per i diritti umani e di blogger hanno imposto un rallentamento del programma per motivi di sicurezza.

Kazmi è impegnato da anni per i diritti umani in particolare all’interno di Amnesty International che ha espresso una manifestazione d’interesse per il documentario, prima ancora della sua realizzazione. Il suo documentario ha già ricevuto il patrocinio e il contributo del Fondo Samaria e di Arcigay Gioconda, a cui si sono aggiunti i patrocini di CIG Arcigay Milano e di Progetto Gionata e una partnership mediatica con diversi blog e siti italiani e internazionali.

«Abbiamo bisogno del sostegno delle persone che credono nei diritti umani di tutti e nel rispetto delle differenze» ha sottolineato Pier Cesare Notaro, presidente dell’associazione Il Grande Colibrì, ricordando come il documentario rappresenti una importante sfida culturale all’omofobia.

 

 

 

 

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