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Mario Mieli risponde ad Arcilesbica
Ennesima presa di posizione del circolo romano nei confronti della dirigenza dell’associazione che lo ha indicato come principale antagonista.
Come ho avuto modi di scrivere sui social e sul mio blog mi dissocio totalmente dalle posizioni di Arcilesbica che pretende di decidere cosa le donne debbano fare del proprio corpo. Desidero camminare e lottare con gli amici gay, le sorelle lesbiche e con le persone transessuali. Sono convinta che la strada intrapresa da Arcilesbica sia profondamente sbagliata e non le condurrà lontano. ARCILESBICA: RISPOSTE DI CONVENIENZA Dopo l’esito del Congresso di Arcilesbica ci sono state e continueranno ad esserci innumerevoli reazioni, perché tutto il movimento LGBT+ sente il bisogno di confronti e prese di posizione sulle posizioni autodefinite “estreme” della mozione vincente, contrarie ad alcuni “fondamentali” del movimento stesso, nonché sulla rappresentatività del lesbismo femminista e del lesbismo in generale. La dirigenza di Arcilesbica ha però strategicamente deciso di rispondere solo a due realtà, individuate come le più rilevanti e funzionali alla strategia stessa. La presidente Gramolini ha “sfidato” Arcigay sul sentiero di una relazione privilegiata da mantenere o meno, cercando di forzare i tempi di una complessa dinamica altrui e contemporaneamente provando a tirare per la giacca Arcigay in un asse bilaterale sulle tematiche più divisive. La stessa presidente ha poi risposto al Circolo Mario Mieli, eleggendolo a proprio antagonista principale, cattivo e antidemocratico, che vuole cacciarle dal movimento, e raffigurandolo come il “maschio” che vuole escludere tutto il lesbismo femminista, identificato nella sola Arcilesbica. Di conseguenza, nella necessità di avere UN nemico, si prova a modificare pensiero e obiettivi dell’altro, si usano esempi fuorvianti (storicamente anche appresi male, vedi caso Gaylib), si attribuiscono tesi mai sostenute ed infine si sale sullo scranno della unica buona politica. Ovviamente la scelta di individuare solo due interlocutori (un vecchio alleato da recuperare “sub condicio” e un nemico da elevare a paradigma) si rinforza con l’evitare risposte ad altre realtà e con il glissare su tutti gli altri mondi lesbici, femministi e non solo, per relegarli all’irrilevanza.
Come Circolo Mario Mieli ribadiamo che riteniamo fondamentale il confronto di TUTTO il movimento LGBT+ sulle tematiche e sull'approccio proposto da Arcilesbica, perché è tutto il movimento ad essere stato chiamato in causa. Ribadiamo che nessuno caccia nessuno perché nessuno ha titoli per farlo, ma che è in perfetto accordo con quanto più volte dichiarato da Arcilesbica che se le strade non si condividono banalmente si dividono. Infine sottolineiamo l’ovvio, ossia che lesbiche e pensiero validamente lesbico dimorano in molte case, anche e fortemente nella nostra. È scontato poi che il Circolo Mario Mieli non senta la necessità di difendersi da certe accuse di liberismo, sfruttamento dei corpi e delle persone, e altre amenità, perché non si risponde a scemenze volutamente sceme, storicamente e palesemente false. Lavoreremo per confronti seri, a vari livelli e con varie modalità, come il movimento LGBT+ italiano merita e richiede. Scorgiamo infine la proposta di un confronto pubblico che Arcilesbica chiede direttamente al Circolo Mario Mieli. La troviamo una proposta interessante per tutte e tutti e siamo eventualmente disponibili, sapendo che ci saranno svariate occasioni per tutto il movimento, e questa ne costituirebbe una.
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Mercoledi, 24 Aprile 2024 19:37:54 CercaThis Web Site can be translated to your language:
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