Sì al ddlZan dall’Unione delle comunità romanès

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L’UCRI ha preso posizione contro omotransfobia, misoginia e abilismo, aderendo alla campagna “Diamoci una mano” del mensile Vanity Fair.









 

«Conosciamo odio e discriminazioni, per questo sosteniamo il DDL Zan contro l’omotransfobia». L'Unione delle Comunità Romanès in Italia (UCRI) - associazione che rappresenta più di 50 organizzazioni di rom e sinti - ha preso posizione a favore del DDL Zan contro omotransfobia, misoginia e abilismo, aderendo alla campagna “Diamoci una mano” del mensile Vanity Fair, pubblicando sulla propria pagina facebook una foto dei suoi componenti e attraverso un’intervista all’associazione LGBTQIA+ interculturale Il Grande Colibrì.

«Abbiamo affrontato insieme i campi di concentramento ed eravamo tra i più discriminati – ha spiegato Gennaro Spinelli, presidente UCRI - oggi siamo ancora tra le minoranze più discriminate. Sosteniamo con convinzione il DDL Zan perché crediamo nella pluralità delle differenze come ricchezza e non come ostacolo, crediamo fermamente che vi sia bisogno di costruire ponti e abbattere i muri dei pregiudizi e degli stereotipi».

«La posizione di UCRI – ha sottolineato Ervin Bajrami, attivista Rom e LGBTQIA+ nel direttivo de Il Grande Colibrì - è importantissima. Direi che è una posizione storica. Parla a tant* di noi, rom e LGBTQIA+, e ci invita a prendere posizione, a uscire fuori, a essere noi stess*. L’intersezionalità è l’unico strumento che abbiamo per uscirne tutt* vincenti».

                                        

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