Expo: che sia un evento inclusivo

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Agedo e Arcigay rivolgono un appello Bureau International des Expositions affinché gli Stati che organizzano e che partecipano all'evento siano tenuti a sottoscrivere la "Carta della diversità e per le pari opportunità nelle esposizione che accolgono tutti".






 

A pochi giorni dall'avvio dell'Expo a Dubai e sull'onda di quanto ottenuto nell'esperienza dell'Expo di Milano del 2015, Agedo e Arcigay rivolgono un appello al BIE (Bureau International des Expositions, l'organizzazione intergovernativa che gestisce gli Expo, contrazione di Esposizione Universale) affinché gli Stati che organizzano e che partecipano all'evento siano tenuti a sottoscrivere la "Carta della diversità e per le pari opportunità nelle esposizione che accolgono tutti".


Il documento è stato redatto nell'edizione milanese del grande evento, sei anni fa. L'appello, che circola sotto forma di petizione sulla piattaforma Allout, vuole rendere strutturale il progresso raggiunto dall'organizzazione sotto la guida di Beppe Sala nella sua tappa italiana.

La Carta sottoscritta allora da Sala era la sintesi di un lavoro di elaborazione compiuto dalle associazioni espressioni della società civile e dall’amministrazione dell’esposizione universale, e chiedeva esplicitamente al BIE di rendere strutturale quell'elemento al fine di contribuire alla lotta contro ogni tipo di discriminazione nelle future Esposizioni - genere, età, disabilità, origine etnica, religione, orientamento sessuale, identità e qualsiasi altra - e sostenere le iniziative volte a valorizzare la diversità promossa dall’Organizzatore.

«Purtroppo — denunciano Agedo e Arcigay — ancora oggi fra i criteri di valutazione di una candidatura non è prevista la presenza di iniziative o linee guida esplicitamente finalizzate a prevenire discriminazioni sia nei confronti di chi lavora all'Expo si di chi lo attraversa. Sta alla sensibilità dei singoli organizzatori garantire all’interno dell’Expo uno spazio effettivamente inclusivo di ogni forma di diversità».


Nel merito le due associazioni sollecitano il bureau a «definire e attuare linee guida nel rispetto del principio di pari dignità e trattamento equo sul posto di lavoro; a promuovere la valutazione, nel Dossier di Candidatura presentato dal governo dello Stato interessato all'organizzazione di Expo, delle iniziative contro ogni forma di discriminazione; a chiedere agli organizzatori di Expo di riferire regolarmente al Comitato Esecutivo del BIE i progressi nella preparazione di un’Esposizione con un focus specifico sulla valorizzazione della diversità delle persone; a sostenere gli organizzatori di Expo nel presentare un Regolamento Speciale dell’Evento riguardante sia l'inclusione dei lavoratori e delle lavoratrici sia l'accoglienza dei visitatori e delle visitatrici; a chiedere al Comitato di Comunicazione e Informazione del BIE di valutare le iniziative di organizzatori dell'Expo e Partecipanti volte all’educazione e sensibilizzazione su questo argomento; a monitorare periodicamente all'Assemblea generale l'andamento delle azioni intraprese dagli organizzatori di Expo e dai Partecipanti per promuovere le pari opportunità e valutare l'impatto delle buone pratiche; a valutare, tra i premi del BIE, le iniziative adottate dai Partecipanti Ufficiali a promozione della diversità e dell'inclusione».


Firma anche tu la petizione.