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La ricchezza del cinema lesbico si celebra a Bologna
Ecco i vincitori del festival internazionale di cinema lesbico Some Prefer Cake che si è tenuto lo scorso settembre a Bologna, registrando 4mila presenze.
La giuria della sezione narrativi, composta da Silvia Novelli, programmatrice del Torino GLBT Festival, Silvia Minelli, direttrice organizzativa del Florence Queer Festival, Titti De Simone, presidente del Sicilia Queer Festival e Margherita Palazzo, giornalista del web magazine Sentieri Selvaggi, ha attribuito il premio come miglior cortometraggio a Ifarim - Stitches di Adiya Imri Orr (Israele, 2011. Menzione speciale per Dhé Lell World, di "Sirka" Capone,”.
Il premio come miglior lungometraggio è stato assegnato a Mosquita y Mari, opera prima di Aurora Guerrero (Stati Uniti, 2011). Menzione speciale a Joe + Belle di Veronica Kedar (Israele, 2011).
La giuria della sezione documentari, composta da Giovanna Grignaffini, docente del Dams di Bologna, Federica Fabbiani, ideatrice di leztrailer.it e webmistress di women.it, e Maria Pia Brancadori, presidente della Circola Alice Guy di Cagliari, ha conferito il premio come miglior documentario a Difficult Love di Zanele Muholi e Peter Goldsmid (Sudafrica, 2010). Menzione speciale a Audre Lorde: The Berlin Years 1984 to 1992 di Dagmar Schultz (Germania, 2012).
I premi del pubblico
Per quanto riguarda il premio del pubblico, la votazione più alta per la categoria dei lungometraggi narrativi è stata ottenuta da Cloudburst di Thom Fitzgerald (Canada, 2011), commedia ironica e divertente che racconta la storia di Stella e Dotty, 150 anni in due e 31 anni di convivenza, in viaggio verso il matrimonio per proteggere il loro diritto di concludere insieme la propria vita.
Il voto del pubblico per il miglior documentario è andato a convergere con quello della giuria, assegnando il premio a Difficult Love. Infine il riconoscimento del pubblico come miglior cortometraggio è andato a The Mermaids di Petra Clever (Germania, 2012), storia di Nikki, studentessa di matematica nerd e quasi invisibile, alle prese con il football americano. ♦ I Documentari 1460 minuti di proiezioni, 29 film, tra cui 7 lungometraggi narrativi e 10 documentari, 17 paesi di produzione, 4 prime italiane e 3 prime mondiali, 4 incontri con registe e autrici, una mostra fotografica: questa in estrema sintesi il percorso alla scoperta della ricchezza del cinema lesbico e della produzione artistica e culturale lesbica proposto da Some Prefer Cake, il festival internazionale di cinema lesbico, organizzato da Fuoricampo Lesbian Group, con la direzione artistica di Luki Massa, che si svolgerà a Bologna da giovedì 20 a domenica 23 settembre. L'SPC Official Party si terrà sabato 22 settembre dalle ore 23.00 allo Spazio Sì di via San Vitale 67.
Debra Chasnoff incontrerà il pubblico domenica 23 alle 18.00, dopo la proiezione di It’s Still Elementary, documentario che ripercorre, attraverso interviste e dichiarazioni dei protagonisti, la storia del documentario It's Elementary, girato dalla stessa regista dieci anni prima: il suo impatto su studenti e insegnanti e il violento ostracismo da parte di ambienti scolastici conservatori e associazioni religiose.
Tra i lungometraggi narrativi in programma, Bye Bye Blondie della scrittrice e regista francese Virginie Despentes, autrice e poi regista del controverso Baise moi-Scopami, racconta la storia di Gloria e Frances (interpretate dalle icone del cinema d'oltralpe Béatrice Dalle e Emmanuelle Béart), amatesi in gioventù, in pieni anni 80, si reincontrano a distanza di 25 anni, con due percorsi di vita molto diversi tra loro. In anteprima italiana a Some Prefer Cake il canadese Margarita (Premio come migliore lungometraggio al Festival International de Films de Femmes de Créteil 2012 e a Inside/Out Toronto 2012). Co-diretto da Laurie Colbert e Dominique Cardona, attraverso gli occhi della protagonista, lesbica messicana immigrata clandestinamente in Canada, affronta i temi dell'ingiustizia sociale che interseca classe e razza e i fantasmi delle relazioni familiari. Anche Kyss mig, della regista svedese Alexandra-Therese Keining, indaga il tema dei rapporti familiari: quando Mia e Frida, future sorellastre, si incontrano alla festa di fidanzamento dei loro genitori, si innamorano a prima vista, rivoluzionando i rapporti di tutti i componenti della famiglia. Sempre la famiglia sullo sfondo di Mosquita Y Mari, film di Aurora Guerrero delicato e profondo in concorso al Sundance 2012, incentrato sull'incontro tra due chicanas quindicenni in un quartiere di immigrazione messicana a Los Angeles; un'amicizia che diventa poco a poco attrazione, lasciando spazio all'intensità di un amore adolescenziale che crea a entrambe contrasti con le differenti aspettative familiari. Sullo schermo di Some Prefer Cake anche Circumstance, primo film lesbico iraniano, prodotto tra Stati Uniti, Iran e Libano e premiato dal pubblico al Sundance Festival del 2011: Atafeh e Shireen, due giovani donne che vivono a Teheran conducendo una vita dissidente rispetto al regime dei Guardiani della Rivoluzione, sono compagne di scuola, amiche del cuore, amanti, che, sotto le pressioni sociali e familiari, compieranno scelte differenti negoziando gradi diversi di libertà. Ancora dal Canada Cloudburst, road movie romantico incentrato sulla storia di Stella e Dot (interpretate dai premi oscar Olympia Dukakis e Brenda Fricker), una coppia anziana, in fuga da una casa di cura in Maine verso la Nova Scotia per sposarsi. Con humor e grazia, Cloudburst esplora i temi importanti della vita, della morte e dell'amore. Anche l'israeliano Joe + Belle è un road movie, una dark comedy divertente, surreale e dissacrante che racconta la fuga rocambolesca di due ragazze fuori dalle righe, Joe, appena tornata da un viaggio a Bangkok con un carico di droga, e Belle, fresca fresca di manicomio, dopo l'omicidio accidentale dell’ex ragazzo di Joe.
Durante il festival sarà inoltre proiettato il corto vincitore del concorso di cortometraggi lesbici “My Happy End”, lanciato da SPC per stimolare la produzione italiana a tematica lesbica: nuovo cinema lesbico in grado di creare immaginari di empowerment, non vittimizzanti, ironici, dissacranti, che celebrano la fierezza dell’autodeterminazione lesbica.
La mostra, è stata realizzata con il patrocinio di Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna, Consolato Generale del Sudafrica di Milano, e con la collaborazione dell’Azienda Usl di Bologna. Fotografa lesbica nera sudafricana, Zanele Muholi coniuga la produzione artistica con l’impegno politico, dando vita a quello che lei stessa definisce attivismo visuale: le sue fotografie danno visibilità ai corpi e ai volti delle lesbiche nere e costruiscono un archivio della comunità LGBTQI sudafricana attraverso tracce visuali di una storia collettiva delle soggettività lesbiche, gay e trans, cancellate dalla storia ufficiale. Zanele Muholi ha documentato con la sua opera gli “stupri correttivi” di lesbiche praticati come “cura” e rieducazione all’eterosessualità, estremamente diffusi in Sudafrica soprattutto nei confronti delle lesbiche nere e delle più povere tra loro, crimini d’odio tacitamente accettati dalla maggior parte della popolazione. Contrapponendo alla violenza la potenza trasformativa della visibilità e della rappresentazione libera da stereotipi, Muholi con il suo lavoro combatte e denuncia razzismo, sessismo, omofobia e violenza di genere. Nonostante la drammaticità dei temi trattati, l’artista non indugia mai sulla vittimizzazione, ma al contrario rappresenta la forza e la bellezza delle persone che ritrae, e delle donne in prima istanza, traducendole in scatti di alto valore artistico ed estetico, oltre che sociale e politico. Nella location dell’ex manicomio psichiatrico, luogo restituito alla città, scelto come simbolo della liberazione da una coercizione alla norma che per secoli ha psichiatrizzato lesbiche, gay e trans, Zanele Muholi Visual ARTivist esporrà, tutti i giorni dalle 8.00 alle 19.00 fino al 20 ottobre, una selezione di opere fotografiche tratte dalle serie Faces and Phases e Being. Faces and Phases è un progetto sulla memoria composto da decine di ritratti di lesbiche nere incontrate dall’artista in Sudafrica, Canada, Europa e in altri Stati africani: i loro sguardi dritti in camera interpellano chi guarda, trasmettendo attraverso questo scambio scopico la fierezza e l’autodeterminazione di plurime, potenzialmente infinite, soggettività e storie di vita lesbiche. Being tratta di relazioni d’amore tra lesbiche nere e prevenzione dell’Aids, in un paese in cui la diffusione della malattia è molto alta ma i servizi sanitari ignorano completamente la sessualità lesbica e sono incapaci di informare le donne sui modi per evitare di contrarre il virus.
Quando: 20-23 settembre 2012 Dove: Nuovo Cinema Nosadella Via dello Scalo 21 – Via Lodovico Berti 2/7 – Bologna Orario d’apertura: giovedì a partire dalle 16.00 - venerdì a partire dalle ore 14.00 - sabato e domenica a partire dalle ore 12.00. Tutte le sere fino a mezzanotte. Biglietto d’ingresso: per ogni ciclo di proiezioni: euro 5,00. Biglietto giornaliero euro 20,00. Biglietto cumulativo valido per l’ingresso a tutte le proiezioni del festival: euro 40,00. Biglietto cumulativo sostenitore: euro 50,00.
La mostra in sintesi Quando: dal 21 settembre al 20 ottobre Dove: Quadriportico dell’Ospedale Roncati in via Sant’Isaia 90 Orario d’apertura: tutti i giorni dalle 8 alle 19 Biglietto: Ingresso gratuito Per ulteriori informazioni visitare il sito di Some Prefer Cake
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Sabato, 27 Aprile 2024 06:14:39 CercaThis Web Site can be translated to your language:
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Commenti
grazie per il commento e per il saluto.
Contraccambio con tutto il cuore.
Marinella
Deo bi tenzo una sorre in mesu de bisateras..
..ei unu saludu andat a issa!
Saludu Moju Manuli.
..a nos bidere a cuittu.
traduzione:
Salute e Vita da un sardo in Sardegna.
Io ho una sorella in mezzo a voialtre..
..e un saluto va a lei!
Salute Moju Manuli.
..arrivederci a presto.
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