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Coppie omosex? In Italia ancora troppi pregiudizi

 

bacio-lesbico
Lo sostiene Gianluca Arrighi l’avvocato penalista che difende le due ragazze accusate di “atti osceni in luogo pubblico”.





 

Qualche giorno fa la Procura di Roma ha notificato a due ragazze romane la richiesta di rinvio a giudizio per “atti osceni in luogo pubblico”. La denuncia a piede libero risale a maggio 2013, quando le due donne si erano scambiate qualche bacio in un luogo appartato della spiaggia di Fregene.  La notizia ha ricevuto molta attenzione, come è logico e normale in un Paese bigotto che ha ancora molti pregiudizi nei confronti delle coppie omosessuali.
Abbiamo deciso di rivolgere qualche domanda a Gianluca Arrighi, l’avvocato penalista - e affermato scrittore - che ha scelto di difendere le due ragazze.  
 

D. Perché hai deciso di difendere le due ragazze accusate di atti osceni sulla spiaggia di Fregene?
R. Essendo un penalista puro, difendo nei processi ogni persona a prescindere da distinzioni di sesso, razza, ceto sociale, religione e idee politiche.
 

D. Ti è già capitato di difendere coppie omosessuali?gianluca-arrighi
R. Sì, molto spesso. Purtroppo quasi sempre per contestazioni, poi rivelatesi infondate, frutto del pregiudizio e della paura che, incredibilmente, sono ancora tanto diffusi nella società italiana.
 

D. Credi che in Italia ci siano pregiudizi nei confronti delle persone omosessuali?
R. Certo che sì.
 

D. Che cosa, secondo te, impedisce che l’Italia, nonostante i richiami della Unione Europea, dia vita a una legislazione che consenta le unioni civili tra le persone omosessuali, ovvero quello che viene comunemente definito “matrimonio gay”?
R. Perché l’Italia, sebbene si proclami uno Stato laico, non lo è affatto. Bisognerebbe invece tenere radicalmente distinti l’aspetto religioso e quello civile del matrimonio. Io sono cattolico, ma sono anche un uomo di legge. Il matrimonio civile è un istituto di diritto privato, un vero e proprio negozio giuridico a cui bisognerebbe poter accedere senza alcuna distinzione, nel pieno rispetto dell’articolo 3 della nostra Costituzione.
 

D. E infine, restando in tema di diritti civili, cosa pensi dell’eutanasia, ovvero della possibilità di scegliere il momento della propria fine?
R. Quando gli esseri umani vengono colpiti da malattie incurabili, dovrebbero avere il diritto e la libertà di porre fine alle loro sofferenze. L’accanimento terapeutico, contro la volontà del malato, è una vera e propria barbarie. 

 

 

 

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