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HIV: in Italia un malato su 10 non sa di esserlo
PrEP molto efficace, ma in Italia rimane sconosciuta. In arrivo nuovi farmaci e nuovi approcci terapeutici.
A livello globale i dati UNAIDS, aggiornati alla fine del 2016, ci dicono che 36.7 milioni di persone vivono oggi con HIV, di questi il 63% nell’Africa Sub-Sahariana. Nell'ultimo anno, 1.800.000 persone hanno avuto una nuova diagnosi di HIV nel mondo. In Europa occidentale e Nord America vivono oggi oltre 2.000.000 di persone con HIV. L’Italia è oggi al 13° posto in termini di incidenza di nuove diagnosi di HIV. È stimato che nel nostro Paese vi siano da 125mila a 130mila persone viventi con HIV, di cui 12-18mila non ancora diagnosticate, di cui almeno un terzo sarebbe in condizioni di immunodeficienza avanzata. Nel 2016, le diagnosi di HIV tardive sono state pari a più del 55% di tutte le nuove diagnosi. Questi dati saranno discussi durante la decima edizione di ICAR-Italian Conference on AIDS and Antiviral Research che si tiene dal 22 al 24 maggio 2018 a Roma. Il congresso, presieduto dai professori Massimo Andreoni, Andrea Antinori e Carlo Federico Perno, si svolge presso Ergife Palace Hotel. Attesi oltre ottocento specialisti tra ricercatori, medici, specialisti di vari settori coinvolti nell’assistenza e cura dell’infezione da HIV, volontari delle associazioni impegnate nella lotta contro l’AIDS. ICAR è organizzata sotto l’egida della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e con il patrocinio di tutte le maggiori società scientifiche di area infettivologica e virologica. Molte le associazioni coinvolte, ASA-Associazione Solidarietà AIDS partecipa a ICAR con interventi e poster con i risultati nei test nei locali, lo sportello informativo sulla PrEP e le relazioni tra partner discordanti.
PrEP e nuovi farmaci La terapia oggi consente una stabile cronicizzazione dell’infezione con riduzione della morbilità e aumento della sopravvivenza nelle persone in trattamento. Le nuove terapie hanno fortemente ridotto gli effetti collaterali, il numero di compresse al giorno (oggi al massimo una o due al giorno per chi inizia il trattamento), e aumentato il tempo di efficacia. I temi più caldi riguardano oggi le nuove terapie con inibitori delle integrasi virali, i fattori di persistenza virale, i meccanismi di immunoattivazione e infiammazione cronica, le comorbilità non-infettive associate ad HIV, il trattamento come prevenzione (TasP) e la profilassi pre-esposizione (PrEP). «Per quanto riguarda la PrEP, l'efficacia è consolidata da tempo - ha spiegato il Prof. Andrea Antinori, Direttore Sanitario I.N.M.I. Lazzaro Spallanzani, Roma - soprattutto nel gruppo dei maschi che fanno sesso con maschi. L'efficacia è pari all’86% che arriva fino a oltre il 90% nelle persone che hanno un'aderenza elevata a tale protocollo. Il principale motivo di fallimento della PrEP è, infatti, proprio la capacità della persona di aderire completamente al programma richiesto. Un altro forte limite è che tale trattamento non sia rimborsabile in Europa, eccetto in Francia, Norvegia e Scozia. Purtroppo si tratta di una terapia non economica, circa 100 euro al mese, e in Italia, di fatto, è ancora sconosciuta». |
Venerdi, 19 Aprile 2024 15:19:58 CercaThis Web Site can be translated to your language:
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